14 Settembre – Esaltazione e Venerazione della Santa Croce
La festa della Esaltazione della Santa Croce (una delle dodici “grandi feste” dell’anno liturgico bizantino) ci ripropone la vera vittoria cristiana, il trionfo di ciò che è vero cioè eterno ed immutabile, ciò che per chiunque, in qualunque condizione si trovi è certezza di salvezza e liberazione nell’immedesimazione col sacrificio di Gesù.
Nel calendario liturgico bizantino sono presenti diverse feste di solennità della Santa Croce; la terza Domenica di quaresima viene detta appunto “Domenica dell’adorazione della croce”: da questa domenica per tutta la settimana che segue la croce è offerta all’adorazione dei fedeli come conforto per i fedeli che compiono il digiuno quaresimale.
Anche il primo agosto, in ricordo del “trasporto della venerabile legno della Santa Croce” che avveniva a Costantinopoli dal palazzo imperiale alla Chiesa di Santa Sofia. Inoltre, durante tutto l’anno , il mercoledì e il venerdì sono giorni in cui si fa memoria della croce, col canto di tropari, stichirà e canoni dedicati alla memoria del sacrificio di Gesù. Ma certamente il 14 Settembre è da ritenersi la più solenne delle feste della Croce.
Un tratto caratteristico delle origini della spiritualità orientale in merito a queste feste è costituito dalla tonalità di trionfo, di vittoria che le caratterizza e che viene espressa nei vari inni e anche nell’iconografia tradizionale: Cristo in Croce è un trionfatore, spesso coronato di una corona imperiale anziché di spine, e con i piedi quasi appoggiati su un piccolo sostegno…la croce appare così come un piedestallo, salutata con espressioni di trionfo e fierezza.

La festa dell’Esaltazione della Santa croce…era nata come la festa dell’impero cristiano, nata sotto il segno della croce il giorno in cui l’imperatore Costantino la vide in visione e udì le parole “in hoc signo vinces”…
…ma venerare la Crioce, innalzarla, cantare la sua vittoria significa prima di tutto che la fede cristiana è la fede nel Crocifisso, che la croce è il segno di una sconfitta che, accettata come sconfitta, diventa preludio di vittoria e trionfo…il mistero del cristianesimo e il pegno della sua vittoria sono nella lieta certezza che in Gesù, ripudiato e condannato, rifulge nel mondo l’amore divino, si rivela un Regno su cui il mondo non ha nessun potere. Ciascuno di noi è invitato ad accogliere questa verità con tutto il cuore, con tutto l’amore, con tutta la speranza, altrimenti non senso nessuna vittoria esteriore, nessuna “civiltà cristiana”….viceversa, quale che sia l’oscurità in cui è avvolto l’uomo, per quanto il male trionfi nel mondo, il cuore sa, il cuore ode le parole “abbiate coraggio: Io ho vinto il mondo”; il cuore sa, il cuore ode e vive unicamente di questa segreta vittoria, sempre vittoriosa.
(A. Schemann, “i passi della fede”, Ed. “La casa di Matriona” – per acquistare il libro clicca qui)
“Salve, Croce vivifica, Trofeo invincibile della pietà, porta del paradiso, fondamento dei fedeli, bastione della chiesa! Da Te la corruzione fu abolita ed annientata, il potere della morte calpestato e noi siano stati esaltati dalla terra al cielo; arma invincibile, avversario dei demoni, gloria dei martiri, autentico ornamento dei giusti, porto di salvezza che offre al mondo copiosa misericordia”
“Salve, guida dei ciechi, medico degli infermi, risurrezione dei morti, Tu che sollevi noi, caduti nella corruzione, Croce veneranda! Per la quale è stata abolita la maledizione, è rifioritoal’incorruttibilità, noi figli della terra siamo stati divinizzati ed il diavolo e stato definitivamette rovesciato.
Oggi, vedendoti sollevata in alto dalle rnani dei vescovi, esaltiamo Colui che su di Te fu esaltato e ti adoriamo attingendo copiosamente alla grande misericordia”
(dai Vespri della festa dell’Esaltazione)