Nella festa della Dormizione (una delle dodici “grandi feste” dell’anno liturgico bizantino) la liturgia ci offre due richiami fondamentali per la nostra vita: la certezza del nostro destino non solo spirituale ma integralmente umano e carnale e la certezza che nella vita cristiana la morte rappresenta un distacco che non è separazione ma presenza.

Questo evento “dormizione”, che nella tradizione occidentale è indicato con il nome di  “assunzione”, rappresenta il culmine dell’esistenza terrena della Madre di Dio: Ella ha patito la morte al pari del Figlio suo. Ma l’istante della dipartita di Maria non appartiene più alla storia di questo mondo; esso appartiene alla storia della salvezza, è l’inizio delle felicità eterna alla destra del Figlio in anima e corpo.
In occidente, attorno alla fine del settimo secolo, il termine “dormizione” venne sostituito con “assunzione”, per indicare come l’assunzione della Madre di Dio (preceduta dalla resurrezione) dovesse essere l’oggetto principale delle festa, e la morte passare in secondo piano.
(Egon Sendler: L’iconografia della Dormizione della Madre di Dio – «L’Altra Europa», 4/1986 (208, per consultare, previo abbonamento, l’intero articolo, clicca qui)

 

da "i passi della fede" di padre Alexandr Schmeman

 

In questa festa…ritornano alla mente le parole di una delle più profonde e splendide preghiere rivolte a Maria. Una preghiera in cui Maria viene chiamata “aurora del giorno senza notte”. Proprio la luce di questa aurora fluisce dalla festa della Dormizione, proprio contemplando questa morte, proprio restando accanto a questo letto funebre, noi comprendiamo che la morte non esiste più, che la morte stessa dell’uomo è diventata un gesto di vita, il suo ingresso in una vita più grande, la vita vivente. Colei che si è interamente  donata a Cristo, che  l’ha amato fino in fondo, viene da Lui accolta a questa porte luminose della morte: ed ecco la morte trasformarsi in un gioioso incontro, ecco trionfare la vita, ecco regnare su ogni altra cosa la gioia e l’amore. Lei – Maria, Vergine, Madre – è una di noi.

(A. Schmemann, “i passi della fede”, Ed. “La casa di Matriona” – per acquistare il libro clicca qui)

Inni della festa

 

“Apostoli, che vi siete radunati qui dai confini della terra, seppellite il mio corpo nel podere dei Getsemani; e Tu, Figlio e Dio mio, accogli il Mio spirito”.
(Exapostiliarion della festa)

“Nel Tuo parto hai conservato la verginità; nella Tua dormizione non hai abbandonato il mondo.
Madre di Dio, che hai raggounto la vita come Madre della fonte della vita, libera, con le Tue sante preghiere le nostre anime dalla morte.”
(Tropario della festa)

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