Il Natale nella tradizione Bizantina

Il Natale nella tradizione Bizantina

Il Natale nella tradizione bizantina

Il creatore,
vedendo che periva l’uomo che Lui stesso aveva foggiato,
discende piegando i cieli,
a Lui una Vergine santa e pura dà sostanza.
Sapienza, Verbo e Potenza, Figlio e riflesso del Padre,
Cristo Dio,
celandosi a tutte le potenze che sono oltre il cosmo e a tutte quelle che sono sulla terra
fattoi uomo, ci riscattò

(Canone della natività di Cosma di Gerusalemme)

Prima del secolo IV, in tutta la cristianità il Natale coincideva con l’Epifania. “Nella prima metà del IV secolo, le costituzioni della chiesa di Alessandria stabiliscono che il 6 gennaio si deve celebrare contemporaneamente la festa della Natività e dell’Epifania (Battesimo) di Cristo.
Attraverso alcune omelie di san Gregorio di Nissa, sappiamo che nel 380 i fedeli di Cappadocia celebravano il Natale il 25 dicembre, mentre l’Epifania continuava ad essere celebrata il 6 gennaio. Sappiamo anche che, fino al 385, la festa del Natale non era celebrata a Gerusalemme…leggi tutto
Icona del Natale

Icona della Natività

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Il Natale nella tradizione Bizantina

Celebrazione della Notte di Natale

Il Vespro della Notte di Natale

Le celebrazioni della notte di Natale della tradizione orientale si presentano ricchissime di inni e cantici dalla profonda sapienza spirituale.

Oltre alla finezza dello stile poetico, si possono riscontrare nei testi di questi inni alcuni temi che arricchiscono la nostra conoscenza di ciò che è implicato nell’avvenimento della nascita di Gesù.

Ne accenniamo alcuni.

Impressiona prima di tutto come in forma così sintetica e estremamente essenziale, il primo degli stichèron del Vespro (gli stichèron sono inni alternati a dei versetti di salmi recitati da un lettore) sottolinei come il disegno di Dio per riaprirci la porta del Paradiso sia presente in Lui dall’eternità, e come questo disegno sia stato pienamente assunto e realizzato dal Figlio, che per questo, non ha dovuto snaturare sé stesso ma, rimanendo sé stesso, assumere una nuova natura.
In secondo luogo, il secondo stichèron ci ricorda come  la modalità di realizzazione di questo disegno non è stata di trascinarci in un mondo ultraterreno, ma di prendere forma nella carne, sulla terra, così che in “questa realtà”  potesse essere introdotta una luce nuova, che permettesse a chi l’accoglie di vedere le cose e la vita secondo la loro verità ultima che è partecipazione alla stessa vita divina.
Ma, come a voler approfondire questo dato di fatto, lo stichèron 3 di Anatolio, esprime con grande dolcezza come Dio, per compiere il suo disegno, chieda la collaborazione dell’uomo: avrebbe potuto scendere come uomo dal cielo (cosi come, da uomo, è salito in cielo), avrebbe potuto trovare tante soluzioni, ma ha voluto “invitare” l’uomo e la creazione stessa a collaborare al Suo disegno: con la greppia, la grotta, gli angeli, i pastori…ma soprattutto con una “disponibilità umana”; e così una semplice ragazzina viene invitata da Dio a diventare Madre di Dio; cioè madre come tutte le madri, che partorisce come ogni altra donna incinta,  ma da Lei non nasce un figlio qualsiasi: Lei è la Madre di Dio. Quanto potente è il richiamo per ciascuno di noi: noi siamo qui sulla terra per collaborare al disegno di Dio, per collaborare con quello che siamo (non con una super-umanità, ma con quello che siamo, cioè con quello che ci viene donato da Dio stesso) al disegno di Dio; e non solo con la nostra umanità, ma con tutto quello che fa parte della nostra vita e della nostra realtà personale: il lavoro, i rapporti, gli affetti, le circostanze di ogni giorno: tutto ci viene dato per assecondare la  presenza di Gesù nella vita del mondo.
E da ultimo…rispetto alla Madonna, noi abbiamo un vantaggio, un dono che ci viene grazie alla Sua piena adesione; per Lei tutto si è svolto nella solitudine e nel segreto; ma la nascita di Gesù, ci dice il bellissimo Doxastikon, ha posto nel mondo la radice di un nuovo popolo di una nuova “etnia”…siamo stati registrati “nel nome della Sua divinità”.

Icona del Natale

Icona della Natività

Questo popolo inizierà a prendere forma dalla Pentecoste, ma la nascita di Gesù pone già un presupposto di questa nuova realtà di popolo…nella Sua sapienza,  Dio ha posto nei fatti che hanno accompagnato la nascita di Gesù tutta una serie di richiami; quello del “censimento“ è stato riconosciuto dai padri orientali e ci viene offerto come richiamo al popolo nuovo la cui radice sta appunto nella Sua incarnazione. Quando Gesù pregava il Padre dicendo  “loro sono nel mondo, ma non sono del mondo” forse voleva proprio invitarci ad accorgerci di questa realtà nuova che siamo e che, nata dalla Sua incarnazione,  Gli appartiene per sempre.
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Preparazione al Natale

Preparazione al Natale nella tradizione bizantina

Riprendendo temi già trattati sul tempo che precede il Natale, sappiamo che, analogamente a quanto avviene nella Chesa orientale, il Natale della tradizione bizantina viene preceduto da un periodo di 40 giorni, caratterizzato da una dimensione di penitenza e di ascesi, tanto da essere chiamato “quaresima di Natale”.
Particolare rilevanza assumono, in questo periodo, le due domeniche che precedono il Natale: la domenica tra l’11 e il 17 dicembre, in cui si commemorano i santi Padri antenati del Signore detta anche Domenica dei Santi progenitori,  e quella successiva, cioè la domenica che precede il Natale, Domenica dei Santi Padri, o della Genealogia di Gesù.
I giorni dal 20 al 24 dicembre sono “prefestivi” (similmente a come vengono concepiti i giorni della settimana santa) e le letture bibliche si concentrano sugli avvenimenti che ha preceduto la nascita di Gesù
Nella “quaresima di Natale” grande rilievo viene dato nelle preghiere dell’Ufficio liturgico alla figura della Madre di Dio, in particolare col canto dell’Akatistos, di cui trattiamo specificatamente in un altro articolo.
Proprio per questa rilevanza della figura della Madre di Dio, riportiamo di seguito non solo tropari e kondak delle due domeniche sopra menzionate, ma anche quelli del 9 dicembre giorno in cui si celebra la concezione di Sant’Anna

Icona della concezione
della Madre di Dio

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