Ritrovo del coro a Seriate

Ritrovo del coro a Seriate

Seriate – 5 Novembre 2022 – ore 10

Il brano è lo stesso; lo spartito è sempre quello.
Ma come può cambiare, come può essere diverso il modo di cantarlo.
Anche il coro è lo stesso; le persone sono quelle e lo scorrere degli anni non ha facilitato la freschezza del suono, anche se ci si può arrangiare con qualche accorgimento che da giovani non si conosceva o di cui si poteva fare comodamente a meno.
Ma come può essere, allora, che dopo qualche ora di prova il canto di quelle stesse note emesse a loro volta dalle solite persone, trasmetta qualcosa di più bello, di più intenso e il gusto di cantare insieme continui a crescere come la sorpresa di quello che risuona.
Il fatto è che essere guidati da Zoya Tukhmanova è un’esperienza affascinante; il suo gusto, il suo talento, la sua sensibilità e abilità artistica trascinano inevitabilmente anche il più grezzo dei cantori in un’esperienza del tutto particolare.
E così. accolti dai bravissimi volontari di Seriate, nella cappella della Trasfigurazione che tanti anni ci ha visti cantare la liturgia con padre Romano, e ora con don Francesco e don Paolo, siamo stati un po artefici e un pò testimoni a noi stessi di come si possa sempre crescere nell’espressività artistica, nel piacere del canto, anche del canto più semplice.
Certe cose non si può fare altro che impararle; e per impararle davvero ci vuole qualcuno di autorevole che le insegni, che ti inviti a verificare come un suo suggerimento, un suo consiglio, possano portare una nuova bellezza di ciò che si canta.
Resurrezione
Con Zoya abbiamo ripreso anche diversi esercizi per favorire una corretta respirazione e una più alta qualità nell’emissione del suono; il nostro coro ha un repertorio in prevalenza liturgico (come vedete in questo sito) e parlare di tecnica può sembrare arido, come se andasse a discapito del sentimento religioso.Ma la tecnica non va concepita come fine a sè stessa, men che meno nel canto liturgico; è invece, uno strumento, un aiuto per cantare con grazia, con la sensibilità che si addice alla preghiera, alla prossimità col coro degli angeli.
Un pò paradossalmente, possiamo dire che nei due giorni con Zoya abbiamo imparato tante cose che fanno parte di quello che siamo. Di questo siamo veramente grati.

 

Dopo il pranzo di domenica e una breve festa siamo andati a visitare p.Romano al cimitero di Seriate; l’aera era fresca, la giornata luminosa. E noi commossi e grati nella certezza che lui dal cielo ci accompagna.

 

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Presentazione della Madre di Dio al Tempio

Presentazione della Madre di Dio al Tempio

21 Novembre – Presentazione
della Madre di Dio al Tempio

Il  21 Novembre di ogni anno la Chiesa orientale fa memoria della Presentazione della Santissima Madre di Dio al Tempio.
Nata da una tradizione antichissima, la festa è diventata nel mondo bizantino una delle grandi solennità mariane, insieme con la Natività e la Dormizione. “L’ingresso (in greco ‘isodos‘, in slavo ‘vveelenie‘ ) al Tempio della Santissima Madre di Dio” è riferito nell’apocrifo Protoevangelo di Giacomo con i seguenti particolari: all’età di tre anni la bambina predestinata fu condotta dai genitori al Tempio, preceduta da fanciulle che recano fiaccole; il sacerdote Zaccaria, futuro padre del Battista, l’accoglie benevolmente, ed essa danza festosa davanti all’altare. Poi nei recessi inviolabili del Santuario la bimba cresce, nutrita da un angelo. Ecco in qual modo due strofe dell’ufficiatura riferiscono poeticamente questi particolari
“Si rallegra il cielo e con esso la terra, vedendo il Cielo spirituale, la Vergine sola immacolata,
avanzarsi verso la casa di Dio per esservi allevata con venerazione.
Zaccaria si rivolge a lei esclamando pieno di meraviglia:
‘Porta del Signore ,io apro davanti a te le porte del Tempio;
in esso tu danza con gioia, perché io so e credo
che la redenzione di Israele è  già prossima
e che da te nascerà il verbo di Dio, che dona al mondo la sua grande misericordia’” .
“Nell’interno del Tempio di Dio viene offerta Ia Vergine tutta santa,
iI Tempio che contiene Ia Divinità;
alcune fanciulle la precedono portando fiaccole.
I degni coniugi, Gioacchino ed Anna, suoi genitori, trasaliscono di gioia,
per aver generato colei che deve concepire il Creatore.
Ed essa, tutta immacolata,entrando con passo esultanza nei tabernacoli divini
e nutrita dalla mano di un angelo, appare come Ia madre dei Cristo,
che dona al mondo Ia sua grande misericordia“
(Aposticha della festa)

Resurrezione

Questa tradizione era già diffusa in Oriente, quando Giustiniano fece costruire a Gerusalemme fa Chiesa di S. Maria Nuova, in prossimità dell’area de! Tempio, presumibilmente per ricordare l’avvenimento stesso.

L’ufficiatura bizantina (sec . VIII-IX ) mette in evidenza di questo fatto diversi aspetti: degni di meditazione, sottolineati dagli inni dell’ufficio liturgico:

  • Anzitutto, si tratta di una nuova tappa della storia e della salvezza.
  • In secondo luogo, vi è una evidente tipologia del Tempio, già tradizionale nei Padri: il Tempio e simbolo di Maria stessa, nella quale realmente venne ad abitare il Verbo Incarnato.
  • In terzo luogo, si vede in questo ingresso l’atto di offerta al Signore di Maria per divenire la dimora del Dio incarnato.

(per una lettura completa: Enrico Galbiati – La Presentazione al Tempio nella liturgia bizantina  «Russia Cristiana», 2/1961;
consultabile, previo abbonamento a “la Nuova Europa”, cliccando qui)

Traduzione del brano

In questo giorno la Vergine tutta Immacolata vien presentata al Tempio, perché in Lei possa abitare il Re di tutti, Dio, Colui che alimenta l’intera nostra esistenza. A Lei inneggiamo come fece l’angelo: “Rallegrati, benedetta tra tutte le donne!”.

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