La Trasfigurazione, celebrata il 6 agosto, è una delle 12 grandi feste dell’anno liturgico bizantino.
Nata nella Chiesa armena attorno al IV secolo, alcuni studiosi vedono nell’origine di questa festa un legame con l’evento dell’uscita dall’arca dopo il diluvio universale. I riti simbolici come l’aspersione con l’acqua, la liberazione delle colombe e la corsa delle gazzelle sembrano avvalorare questa tesi; anche la Chiesa siriaca celebrava la Trasfigurazione già nel IV secolo.
In quello stesso periodo Sant’Elena fece costruire sul monte Tabor una basilica che col tempo divenne molto frequentata dai fedeli anche di regioni lontane; è attorno al VII secolo che la Trasfigurazione assume valore di festa solenne e rilevante della Chiesa d’oriente, grazie all’influenza del monastero di Santa Caterina del Monte Sinai, il cui mosaico dell’abside è una delle rappresentazioni della Trasfigurazione più belle e conosciute al mondo.
Come detto anche in un’altra riflessione su questa festa, alla fine dell’ufficio si svolge la benedizione dei frutti della terra, particolarmente abbondanti in questa stagione dell’anno.

In Occidente le prime celebrazioni della festa si fanno risalire al IX secolo in Spagna; da qui si diffuse in Italia, in primis nel monastero di Montecassino nell’ XI sec. (che fissò anche la data del 6 agosto) e poi a Cluny e in diversi altri monasteri; ma fu solo nel 1456, per iniziativa di papa Callisto III, che la festa fu inserita nel calendario liturgico romano, in memoria della vittoria degli eserciti cristiani contro i turchi a Belgrado.

Nella Chiesa d’oriente la festa della Trasfigurazione ha assunto col tempo un’importanza fondamentale; si può dire che il concetto di trasfigurazione caratterizza e rappresenta la teologia, la mistica e la spiritualità ortodossa. Ad essa viene intimamente legato il tema della “divinizzazione”, di cui è considerata icona rappresentativa. Gregorio Palamas (1296 – 1346) parla  di “luce taborica”: la trasfigurazione irraggia il fuoco e la sapienza dello Spirito Santo, che fa comprendere la rivelazione del Figlio.
Anche questa festa conobbe dispute e controversie attorno al suo significato, al cui superamento Gregorio diede un apporto decisivo: Dio, che resta trascendente, può comunicarsi tramite le energie che dipartono dalla sua essenza, energie che hanno il compito di trasformare l’uomo conducendolo in un cammino di divinizzazione.
E’ impossibile concentrare in poche righe tutti i contenuti della dottrina che si sviluppò a partire da questi temi; sottoposta a lunghe verifiche e approfondimenti, venne alla fine riconosciuta da diversi concili di Costantinopoli come dottrina spirituale ufficiale, dando origine così a una grande riforma interiore della chiesa bizantina.
Si può certamente affermare che la grande diffusione di chiese bizantine dedicate alla Trasfigurazione sia dovuto proprio al grande approfondimento teologico e spirituale contenuto in questa dottrina.
Questo “tesoro di grazia” è arrivato fino a noi…

6 Agosto - Trasfigurazione - Fascicoli della celebrazione della Divina Liturgia

Ecco di seguito  i fascicoli della Celebrazione della Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo.

I fascicoli fanno parte dell’Archviio dei brani attualmnete scansionati, a cui siuo accedere (previa iscrtizione) cliccando qui

2020 - Trasfigurazione: alcume riflessioni di Padre Schemann

6 Agosto - Trasfigurazione

Nella festa della Trasfigurazione (una delle dodici "grandi feste" dell'anno liturgico bizantino) Gesù ci offre - come dono, come vita, come pienezza di significato e di gioia e in segreto dal mondo e dalla gente - la gloria, la luce, il trionfo a cui eternamente è chiamato l'uomo. La parola che domina in questo giorno è "luce"; la luce divina che pervade il mondo; la luce divina che trasfigura l'uomo; la luce divina in cui tutto acquista il suo significato ultimo ed eterno. E l'anima riconosce questa luce, il cuore ne trae conforto, la nostra vita continuamente ne vive e ne viene trasfigurata.

La benedizione dei frutti della terra
Nella festa della trasfigurazione, secondo un'antica usanza, si celebra il rito della benedizione della frutta e degli ortaggi....che significato può avere questo antico rito? Nelle preghiere di questo rituale si trovano espressioni particolari rivolte ala casa, all'orto, ai campi, al pozzo...sembra quasi che la Chiesa si rivolga a tutto il mondo per benedirlo, consacrarlo, e la mano benedicente di Dio si protenda verso ogni cosa. Il mondo è un frutto dell'amore divino per l'uomo e solo attraverso il mondo l'uomo può riconoscere e amare Dio...e può amare la propria vita, trasformando in tal modo anche la vita del mondo in un dono di Dio.
Nel giorno della Trasfigurazione vengono portati in chiesa, mele, pere, uva, ortaggi e in un istante la Chiesa stessa si trasforma nuovamente nel giardino misterioso, nel paradiso di beatitudine in cui era iniziata la vita dell'uomo ed era avvenuto il suo incontro con Dio.
E come allora il primo uomo aveva aperto gli occhi e aveva visto il mondo di cui Dio poteva dire che tutto "era cosa buona", e si era rallegrato e aveva reso grazie a Dio, ebbene così anche noi, come se fosse la prima volta, vediamo il mondo come un riflesso della sapienza e dell'amore di Dio, ci rallegriamo e rendiamo grazie a Dio. E in questa gioia, in questoi rendimento di grazie, la nostra vita si purifica, si rinnova e rinasce.

(A. Schemann, "i passi della fede", Ed. "La casa di Matriona" - per acquistare il libro clicca qui)

Resurrezione

"Ti sei trasfigurato sul monte, o Cristo Dio,
mostrando ai tuoi discepoli la Tua gloria
per quanto poterono vederla;
risplenda anche a noi peccatori la tua sempiterna luce,
per le preghiere della Madre di Dio.
Datore di Luce, gloria a Te". (Tropario della festa)

"Ti sei trasfigurato sul monte o Cristo Dio,
e i tuoi discepoli, per quanto era loro possibile,
con\templarono la Tua gloria;
così che, quando ti avrebbero visto crocifisso,
capissero che la tua passione era volontaria
e predicassero al mondo che tu sei davvero lo splendore del Padre". (Kondak della festa)

 

 

Un tesoro di grazia arrivato fino a noi

In Russia Cristiana, il tema della trasfigurazione è da sempre uno dei più amati; la stessa cappella della sede di Russia Cristiana a Seriate è dedicata alla Trasfigurazione.
Padre Romano Scalfi insisteva nel richiamo a vivere la realtà come realtà trasfigurata dalla manifestazione di Gesù e sul compito che abbiamo come cristiani: trasfigurare il mondo.
Incontrandolo e conoscendolo si capiva che la sua persona era continuamente in un cammino di trasfigurazione, per cui le cose che viveva e diceva, i suggerimenti che dava di fronte agli aspetti più concreti, pratici e magari banali della vita apparivano a chi li ascoltava già illuminati da una luce che apriva a una prospettiva nuova, liberante; stare con persone così rende possibile l'esperienza della trasfigurazione; in un certo senso siamo chiamati a essere icone viventi della trasfigurazione, e a questo proposito Padre Romano richiamava una riflessione di Pavel  Florenskij: “a fondamento dell’icona c’è un’esperienza di luce, e il compito dell’icona è di riflettere la luce  del monte Tabor, il luogo della Trasfigurazione, cioè esprimere il cuore delle cose, il mistero che le fa vivere, il fondamento su cui si ergono: la parola divina che illumina ogni uomo”.

 

Trinità dell'antico testamento (A.Rublev)
Resurrezione

Tropario e Kondak della Festa

Ti sei trasfigurato sul monte, o Cristo Dio,
mostrando ai tuoi discepoli la Tua gloria.
Per quanto essi fossero
in grado di vederla.
Fa brillare
anche per noi peccatori
La Tua eterna luce
Per le preghiere
della Madre di Dio
Signore che doni la luce
Gloria a Te

Ti sei trasfigurato sul monte, o Cristo Dio,
E i tuoi discepoli per come era loro possibile contemplarono la Tua Gloria
Perché
Quando ti avrebbero visto crocifisso
Capissero che la Tua passione era volontaria
E predicassero al mondo
Che tu sei veramente lo splendore del Padre

LA NUOVA EUROPA

Il portale di informazione indipendente della nostra associazione
Vai al sitoVai al negozio