Il Triduo pasquale: riflessioni, immagini e canti

Il Triduo pasquale: riflessioni, immagini e canti

Mons.Francesco Braschi guida un momento di preghiera che il coro di Russia Cristiana ha preparato con icone e brani della Liturgia bizantino slava.

Ci introduciamo con questo brevissimo momento alla visione del video che il coro di Russia Cristiana ha preparato come una modalità un po’ diversa dal solito di iniziare insieme le celebrazioni della Settimana Santa.

Tradizionalmente per Russia Cristiana il triduo pasquale iniziava il mercoledì sera, perché il mercoledì sera il rito bizantino celebra la liturgia dei Presantificati, una specie di comunione fuori dalla messa che però tradizionalmente per noi diventava il momento in cui ritrovarci, in cui segnare proprio il passaggio dal tempo feriale, dal tempo normale delle attività, a un tempo il più possibile dedicato alla contemplazione di quello che il Signore Gesù compie nella Sua Passione.

Questo video – che presenta alcune preghiere, a volte comuni, come l’invocazione allo Spirito Santo, e poi delle preghiere cantate nella liturgia bizantina del giovedì, del venerdì e del sabato santo, con alcuni piccoli brani di commento – diventa un modo di metterci in attesa di quello che accadrà.

Questo penso sia l’atteggiamento spirituale fondamentale che ci viene chiesto.

Forse per certi versi sarà più difficile marcare la differenza tra il tempo normale e il tempo del triduo pasquale. Eppure diventa assolutamente importante che fermandoci un attimo, domandiamo di poter recuperare una dimensione contemplativa.

Lavanda dei piedi

Ultima Cena

Crocifissione

Lamento funebre

Resurrezione

Trinità dell'antico testamento

Cosa vuol dire una dimensione contemplativa?

Ritrovare la semplicità di cuore, la purezza di cuore, di stare davanti a quello che accadrà come dei bambini.

Non corriamo il rischio di sapere già che cosa avverrà in questi tre giorni.

Magari pensiamo che abbiamo già in mente il contenuto delle celebrazioni, ma non è questo il punto. Perché le celebrazioni che vivremo nei prossimi giorni hanno come fine quello di mettere ciascuno di noi davanti a quello che Cristo adesso sta facendo. 

E allora, davvero, non c’è nulla di già saputo, perché io non sono lo stesso dell’anno scorso; le circostanze in cui vivo mi fanno conoscere qualcosa di me ma anche mi mostrano che tanto di me ancora non lo conosco e soprattutto non so che cosa il Signore vuole fare per me, se solo gli lascio il tempo di farlo, se solo mi metto in attesa silenziosa davanti a Lui. 

Allora la liturgia bizantina, in particolare nel mercoledì santo e nel martedì, ha due sottolineature che mi sembra ci possono aiutare.

Alla sera del martedì, quindi all’inizio del mercoledì santo, una delle antifone più belle della celebrazione del Vespero dice così:

“O Sposo splendido di bellezza, al di sopra di tutti gli uomini, Tu che ci hai convocati per il banchetto spirituale delle Tue nozze, spogliami con la partecipazione alle Tue sofferenze, dall’aspetto cencioso che mi danno le mie colpe e ornandomi con la veste di gloria della Tua bellezza, rendimi splendido commensale nel Tuo regno. Tu che sei compassionevole”.

Ecco, questo primo invito è proprio questo, di guardare i prossimi tre giorni come i giorni in cui si celebra il mistero nuziale, si celebrano le nozze tra Cristo e la Chiesa, tra Cristo e ciascuno di noi.

E’ una chiave nuova: ci fa vedere l’Eucaristia come il banchetto di nozze, ci fa vedere l’immolazione sulla Croce come l’unione della vita di Cristo alla nostra, perché prende su di sé le nostre colpe e le porta via e ci fa vedere la Risurrezione come il nostro essere resi bellissimi con la veste di gloria di Cristo, perché se Cristo risorge lo fa innanzitutto per noi.

Ecco questo primo spunto chiediamo mentre guarderemo questo video con le bellissime icone, con i canti; chiediamo proprio questo: di rendermi conto che ho davvero bisogno di essere rinnovato da questo contatto con quello che Tu fai, Signore.

E il secondo spunto è legato al tema del mercoledì sera, del mercoledì nei Vesperi, dove la liturgia bizantina ricorda la peccatrice che lavò i piedi a Gesù, li asciugò con i suoi capelli, li lavò con le lacrime e poi li profumò con l’unguento.

E dice così: “Si avvicinò una donna maleodorante coperta di fango, che versava lacrime sui Tuoi piedi, o Salvatore, confessando la sua passione. Come potrò fissare gli occhi su di Te, mio Sovrano? Sì, Tu sei venuto per salvare dall’abisso la meretrice. Sono morta ma Tu fammi risorgere! Accoglimi nella mia miseria, Signore, e salvami”.

E ancora: “Degna di essere ignorata per la sua vita, ben conosciuta per i suoi costumi, colei che portava l’unguento si avvicinò a Te gridando: “Non respingere questa meretrice, tu che sei nato dalla Vergine, non disprezzare le mie lacrime, o gioia degli angeli, ma accoglimi come penitente. Tu che da peccatrice non mi hai respinto, o Signore, nella Tua grande misericordia””.

Ecco, l’immagine di questa donna che si avvicina, maleodorante e coperta di fango, e versa lacrime e confessa la sua passione: quanto ci assomiglia! Ciascuno di noi ha come una passione, intesa proprio come la passione di dolore, che è la sua, che è quella fatta delle sue preoccupazioni, dalle sue sofferenze e noi vorremmo quasi che il Signore prendesse la nostra passione come esempio. E questo, però, non ci salva. Semmai è proprio il contrario: chiediamo al Signore che ci prenda con sé nella Sua passione e che ci faccia vedere come un dolore può diventare fonte di amore, fonte di salvezza per gli altri. Questa è l’altra grande scoperta che dobbiamo fare durante il triduo pasquale.

Allora anche noi saremmo degni di essere ignorati dal Signore per la nostra vita ma il Signore si china su di noi, ci invita, ci invita ad accompagnarlo nell’Ultima Cena, sul Golgota, nella tomba e poi finalmente nella gioia della Risurrezione.

Chiediamo di essere trasfigurati e questo diventa possibile se cominciamo già adesso a donargli un po’ di tempo.

Il filmato che è stato predisposto ci può aiutare a disporci alla contemplazione.

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